Il gioco degli incipit.

di Sergio.

Ringrazio l’Ironica per aver proposto questo gioco, che NON mi trattengo dal giocare. Consiste nel condividere tramite blog i cinque incipit dei libri che mi sono piaciuti di più. Ecco qua:

  • “Quando il signor Bilbo Baggins, di casa Baggins, annunziò che presto avrebbe festeggiato il suo centoundicesimo compleanno con una festa sontuosissima, tutta Hobbiville si mise in agitazione”. (J.R.R. Tolkien, “Il signore degli anelli”, saga epica se mai ve ne furono)
  • “Il terrore che sarebbe durato per ventotto anni, ma forse di più, ebbe inizio, per quel che mi è dato di sapere e di narrare, con una barchetta di carta di giornale che scendeva lungo un marciapiede in un rivolo gonfio di pioggia”. (S. King, “It”, l’infanzia colta splendidamente sull’orlo della sua trasformazione in adolescenza)
  • “Jem, mio fratello, aveva quasi tredici anni all’epoca in cui si ruppe malamente il gomito sinistro”. (H. Lee, “Il buio oltre la siepe”, semplicemente stupendo e struggente)
  • “La siccità si protraeva ormai da dieci milioni di anni, e il regno delle terribili lucertole era finito da molto tempo”. (A. C. Clarke, “2001: odissea nello spazio”, l’epopea dell’uomo ieri, oggi e -forse- domani)
  • “Al Bar Sport non si mangia quasi mai”. (S. Benni, “Bar Sport”, per ridere un po’)

Qualcuno vuol partecipare?